Sostenibilità

Perché odiare l’aglio? È il gusto della vita

Eravamo riusciti. Finalmente la storia aveva visto la fusione tra la cucina aristocratica e quella popolare e in Francia, dalle ceneri della Rivoluzione...

di Paolo Massobrio

Eravamo riusciti. Finalmente la storia aveva visto la fusione tra la cucina aristocratica e quella popolare e in Francia, dalle ceneri della Rivoluzione, erano nati i ristoranti dove i cuochi di corte avevano messo a disposizione i loro saperi d?arte culinaria. Insomma il classismo a tavola era stato debellato, rimanevano soltanto alcune frange innamorate del tartufo, delle ostriche e del caviale dai costi proibitivi; ma per il resto, persino il foie gras, era alla portata della gente. Ebbene, nel bel mezzo di questa grande spaghettata storica, che accade? La battaglia contro l?aglio. Il primo che ebbe da ridire fu l?ex premier Berlusconi, che propose al summit dei capi di Stato riuniti a Genova un pesto con l?esclusione del profumato bulbo. E già qui sbagliò: faceva prima a cambiare piatto, lasciando in pace u pestu. Cosa sarebbe accaduto se il G8 si fosse celebrato ad Asti, e il premier avesse preteso una bagnacaoda senza aglio? Più o meno la rivoluzione. Ma ora è sceso in campo il direttore del Tg5 Carlo Rossella, che ha addirittura ipotizzato un?associazione di ristoratori che non usino l?aglio. E giustamente lo chef romano Antonello Colonna ha risposto piccato che se si toglie l?aglio si toglie l?anima del piatto.

Dal Mama Cafè di Milano, invece, tuona Peppino Zola, figlio del celebre barman Angelo, al quale il Comune di Viverone ha dedicato una via: «Chi odia l?aglio odia il gusto della vita». Ma perché questa crociata contro l?aglio, che ci riporta ai gusti e agli afrori contadini? Perché con l?aglio non si cucca più ed è antidoto che salva la fedeltà coniugale (no?). Certo bisogna saper gustare l?aglio, sennò gli abitanti di Voghiera (Ferrara), patria dell?aglio per antonomasia, sarebbero tutti inavvicinabili. Se andate all?agriturismo La Strozza, l?aglio ve lo servono in una ciotolina come un confetto, mentre come salame aspettatevi le Zie, specialità che porta un nome evocativo. Comunque a Rossella bisogna concedere una attenuante: quando si va al ristorante è giusto sapere se il bulbo è stato utilizzato o meno. Ma bandirlo proprio no. Suvvia!

Ariturismo La Strozza, Voghiera (FE) – tel. 0532.815493


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